Quando l’AI incontra le persone: il futuro del lavoro è già iniziato
C’è stato un tempo in cui l’intelligenza artificiale era soltanto una promessa.
Un orizzonte lontano, fatto di ipotesi, previsioni e paure. Oggi invece è una presenza quotidiana.
Non solo nei software o nei processi, ma nelle decisioni che prendiamo ogni giorno, nei flussi di lavoro, nella formazione, nella selezione del personale, nella comunicazione interna.
Durante l’evento HR NEXT – Il tuo Digital Twin per l’HR del futuro, organizzato da DEGG in collaborazione con Assodigit e con la partecipazione di Factorial, questa consapevolezza è emersa con forza: l’AI non è il futuro, è il presente.
E il vero cambiamento, oggi, consiste nel modo in cui scegliamo di conviverci.
Dalla tecnologia alla cultura
La trasformazione digitale non è più soltanto una questione di strumenti, ma di mentalità.
Significa cambiare il modo di pensare all’organizzazione, ai ruoli, alle competenze e alla leadership.
L’intelligenza artificiale può automatizzare, analizzare e prevedere, ma resta una tecnologia neutra: il valore nasce da come le persone la interpretano e la usano.


L’apertura dell’evento, a cura di Luca Rallo, ha posto le basi di questa riflessione, sottolineando come il tema “AI & HR” non riguardi solo l’adozione di nuovi strumenti, ma un vero e proprio cambio di paradigma culturale.
L’obiettivo non è sostituire le persone con le macchine, ma integrare l’AI nei processi per aumentare la consapevolezza e la capacità decisionale di chi lavora con le persone.
La fotografia dell’Italia HR secondo Assodigit
Nel suo intervento, Giovanni Cinquegrana, Presidente di Assodigit, ha presentato i primi risultati della survey dell’HR HUB, condotta su un campione di oltre duecento aziende italiane.
Un’indagine che offre una fotografia chiara e attuale dello stato dell’innovazione nel nostro Paese, e che permette di confrontare il contesto nazionale con quello europeo.
Il messaggio è stato chiaro: le aziende stanno sperimentando, ma manca ancora una visione strutturata sull’integrazione dell’AI nei processi HR.
La tecnologia accelera, ma è la cultura che dà la direzione.
Un principio che sintetizza perfettamente la missione condivisa da Assodigit e DEGG: creare consapevolezza e diffondere conoscenza per accompagnare le imprese in un percorso di trasformazione responsabile e sostenibile.

Dalle domande alle competenze
Il momento centrale dell’evento è stato la Tavola Rotonda di DEGG, che ha riunito Marco Alessandrini, Luca Corigliano e Vlad Grigoriu in un confronto dinamico sul rapporto tra persone, cultura e tecnologia.
Tre prospettive diverse, ma complementari: quella della consulenza strategica, quella dell’innovazione di prodotto e quella del management.
Dalle loro voci è emersa una riflessione profonda: non basta introdurre l’AI nei processi HR per parlare di innovazione.
Serve un cambiamento di mentalità, una leadership capace di guidare il cambiamento invece di subirlo, e una formazione continua che aiuti i professionisti HR a comprendere i nuovi strumenti e a valutarne l’impatto.
L’AI, in questo senso, diventa un alleato per la crescita: può aiutare a leggere meglio i dati, prevedere i bisogni, migliorare l’esperienza dei collaboratori e supportare decisioni più eque e basate su evidenze.
Ma il valore reale nasce solo quando le persone restano al centro.
Factorial ONE e il concetto di Digital Twin
Uno dei momenti più attesi dell’evento è stato la presentazione di Factorial ONE da parte di Daniele Pollifrone, la piattaforma HR Tech che introduce il concetto di Digital Twin all’interno della gestione delle risorse umane.
Un’evoluzione concreta, che permette di creare un “gemello digitale” del dipendente o dell’organizzazione, integrando dati, performance, feedback e obiettivi in un ecosistema unico e dinamico.
Il Digital Twin HR diventa così uno strumento strategico per comprendere meglio i processi, ottimizzare le decisioni e misurare l’impatto dell’innovazione.
Non un semplice software, ma una nuova prospettiva sulla relazione tra persone e dati.
Il valore del confronto
Accanto ai momenti di analisi e presentazione, l’evento ha mantenuto uno spirito partecipativo e leggero, con momenti di networking, un quiz interattivo in stile Kahoot e un aperitivo finale.
Non solo occasioni di pausa, ma momenti autentici di dialogo tra professionisti HR, CEO e manager, che hanno condiviso dubbi, aspettative e idee sul futuro del lavoro.
È proprio in questi spazi di confronto che nasce il valore aggiunto di iniziative come HR NEXT: la possibilità di ascoltare esperienze, confrontarsi su casi reali e costruire insieme una visione più matura dell’innovazione.
L’AI come strumento di crescita, non come fine
Il messaggio che ha attraversato l’intero evento è stato chiaro:
l’AI non deve essere temuta né mitizzata, ma capita, gestita e messa al servizio delle persone.
Innovare non significa sostituire, ma integrare.
E ogni innovazione autentica nasce da una cultura che mette al centro la responsabilità e il valore umano.
HR NEXT ha rappresentato un passo importante in questa direzione: un’occasione per costruire ponti tra tecnologia e persone, tra dati e decisioni, tra presente e futuro.
Un futuro che, come ha ricordato più volte, non è qualcosa che ci accade, ma qualcosa che costruiamo insieme.